La multimedialità: una "cultura nuova"



17/03/10 Un nuovo tipo di comunicazione.

L’argomento del giorno ha riguardato la COMUNICAZIONE MEDIATA DAL COMPUTER. Innazi tutto siamo partiti  dall’etimologia della parola COMUNICARE (dal latino cum=come e munire=legare; “mettere in comune“, “far partecipe“), per arrivare poi al significato fondamentale della parola: COMUNICARE vuol dire CREARE UNA CONOSCENZA CONDIVISA, attraverso uno scambio interattivo ed intenzionale tra due o più soggetti.

Cercando informazioni su internet riguardo questo argomento, ho trovato un sito molto interessante, che vale la pena di essere segnalato.

Buona lettura.

CMC


Trackbacks & Pingbacks

  1. L’uomo, un “animale digitale”? « costruire la conoscenza attraverso i media pingbacked su 14 years ago

Commenti

  1. * moana1985 says:

    Ho letto l’articolo che hai segnalato che effettivamente è molto interessante e pieno di spunti riflessivi. In particolar modo ho riflettuto su una delle caratteristiche della comunicazione mediata dal computer che non dovrebbe mai essere sottovalutata, ovvero il fatto che si tratta di una comunicazione in cui non abbiamo l’interlocutore di fronte a noi. Sembrerebbe scontato (è una comunicazione che avviene tramite computer!) se fosse per le consueguenze che questo comporta. Ad esempio, per una persona particolarmente timida, non avere il faccia a faccia con l’altro potrebbe essere un’occasione per riuscire ad esprimersi maggiormente perchè, non dovendo sostenere lo sguardo dell’altro (e tutto ciò che deriva da esso), non ne viene inibita. In questo caso l’anonimato ha un effetto positivo. E’ anche vero però che, nel momento in cui io so di non essere riconosciuto dall’altro, potrei anche approfittare di ciò per liberarmi da tutte le convenzioni sociali e, perchè no, anche morali ed etiche, ovvero attuare un comportamento che “in presenza” non avrei mai messo in atto. Ed è da questo che forse nascono i comportamenti maleducati ed impulsivi, il cosiddetto fenomeno del flaming di cui si parla nell’articolo. A questo punto mi viene un dubbio: qual è la comunicazione reale? quella in presenza o quella a distanza? in quale tipo di comunicazione riusciamo a esprimere meglio noi stessi? quando siamo “così come siamo”?

    | Rispondi Pubblicato 14 years ago
    • * ssgiorgia says:

      Secondo me in chat come nella vita reale ogni persona può scegliere di farsi vedere per quello che è oppure scegliere di indossare una maschera e celarsi dietro di essa per non rivelarsi agli altri. Io credo che ognuno di noi nella vita, con le persone che incontra nell’arco della vita quotidiana scelga comunque un suo essere all’ interno di una determinata società mentre nella comunicazione mediata dal computer una persona può sia scegliere il suo interlocutore che decidere di aprirsi come spesso accade alla persona che ci si trova “davanti” anche se ritenuta estranea. In qualunque caso le regole che sono in vigore nella società, sia etiche che morali, sono in nostro possesso come esseri appartenenti ad una società. Se il cosi chiamato flaming viene a manifestarsi vorrà dire che i comportamenti maleducati sono parte dell’animo della persona interessata.

      | Rispondi Pubblicato 14 years ago
  2. * alessia says:

    sono d’accordo con quello che dice giorgia,anche se l’occasione fa l’uomo ladro e non si sa mai cosa passa nella testa delle persone.
    @moana: probabilmente non si deve decidere quale sia più giusta di comunicazione,se quella face to face o quella mediata dal computer,sono due cose diverse, distinte…per alcune persone anche distanti,però esitno entrambe.

    | Rispondi Pubblicato 13 years, 11 months ago


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