La multimedialità: una "cultura nuova"



10/03/2010 WEB 2.0: questo sconosciuto!

Nella lezione di oggi abbiamo affrontato il tema del WEB 2.0.

Siamo partiti, innanzitutto, con lo spiegare effettivamente cosa sia questo WEB 2.0 (di cui tanto sentiamo parlare), confrontandolo con il precedente WEB 1.0.

Nel WEB 1.0 le informazioni sono pubblicate in maniera statica, ovvero non c’è alun tipo di interazione da parte dell’utente. Il WEB 2.0 (termine coniato da Tim O ‘ Reilly durante la Conferenza del WEB 2.0), invece, permette una maggiore interazione da parte dell’utente con il web. Da qui la diffusione dei forum, chat, blog e dei tanto acclamati Facebook, MySpace, Twitter, ecc…

Volendo ricondurre questa distinzione a sole due parole potremmo dire che la parola chiave per il WEB 1.0 è PUBBLICAZIONE (il webmaster era il solo interlocutore con gli utenti), menter per il WEB 2.0 è PARTECIPAZIONE (il webmaster e gli utenti comunicano tra loro).

Il risvolto più innovativo e, secondo la sottoscritta, più interessante consiste nel modo del tutto nuovo di concepire l’apprendimento. Oggi, grazie all’avvento del WEB 2.0 è cambiata completamente la concezione di FORMAZIONE che non viene intesa più come una FORMAZIONE INDIVIDUALE, svolta in ambienti chiusi e strutturati; bensì oggi si parla di E-LEARNING, di FORMAZIONE ON-LINE.

L’avvento dell’E-LEARNING e del WEB 2.0 hanno rivoluzionato completamente i modelli, gli strumenti e le metodologie della didattica tradizionale.

Chi si accosta a questo nuovo tipo di formazione ha difronte nuove soluzioni di apprendimento più flessibili: il percorso didattico può essere scelto inmaniera autonoma (seza vincoli di spazio e di tempo). Ma soprattutto è il singolo che produce NUOVA CONOSCENZA, divenendo così CREATORE di CONTENUTI da CONDIVIDERE in RETE.

Quindi, questo modello di APPRENDIMENTO COLLABORATIVO (tipico della formazione in rete) permette al singolo di crescere attraverso il raggingimento di obiettivi comuni all’interno del gruppo. Quindi, da semplici fruitori si diventa produttori di informazioni, le quali a loro volta diventano sapere condiviso, indipendente dalla persona che lo produce.

Inoltre, il mondo del WEB 2.0 è caratterizzato da nuove applicazioni tecnologiche quali blog, podcast, vodcast, instant messaging. Strumenti relativamente semplici da utilizzare, anche per quegli utenti poco pratici, che permettono di facilitare la comunicazione del gruppo. I docenti e i tutor possono poi comunicare con i propri discenti in tempo reale, grazie ai forum e soprattutto alle chat. Questo non è altro che il sistema del SOCIAL NETWORK (RETE SOCIALE).

Se da un lato un adeguato uso delle tecnologie digitali consente di accelerare e ottimizzare la diffusione delle informazioni e della conoscenza, dall’altro non si può ignorare la questione del DIGITAL DIVIDE (divario digitale) tra:

  • IMMIGRATI DIGITALI (persona che è cresciuta prima delle tecnologie digitali e le ha adottate in un secondo tempo);
  • NATIVI DIGITALI (persona che è cresciuta con le tecnologie digitali).

Quindi, in conclusione, l’E-LEARNING rischia di ampliare il divario fra queste due categorie generando nuove forme di esclusione.


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